giovedì 22 maggio 2014

La nuova saga "Twilight" di Amazon... "Storie di transienda" di Maria Thea Chiodino

 Intervista a Maria Thea Chiodino autrice dell'ebook "Eredi"
             
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1) "Eredi"  è il titolo del racconto mentre "Storie di transienda" è il nome della saga. Perchè questi titoli? Cosa rapprensentano?
La scelta del titolo "Eredi" è stata spontanea perché le protagoniste scoprono di portare, ognuna in modo di verso, dentro si sé, un’eredità importante da tempi antichi. Passato un po’ di tempo avevo voglia di modificare questo titolo. Poi, rileggendo il tutto, mi sono convinta che fosse quello più adatto.
La scelta del nome della saga, “Storie di Transienda”, è stata più difficile perché non sapevo come accomunare le storie che sarebbero seguite ad Eredi. Ho pensato a titoli come "Cronicles of…"  "Storie dall’infinito.." "Racconti del sogno…" ecc. finchè leggendo ancora e ancora il racconto, ho capito quale fosse il filo conduttore. Come ho spiegato nel racconto, infatti,  "transienda" porta il significato di “passaggio” “passare attraverso” e in effetti tutti i racconti della saga, sono dei sogni che io ho fatto di notte... a volte anche più di uno. Come io dico sempre “non sono io a scrivere la storia ma è la storia che si fa scrivere da me”, perciò passando attraverso di me, usando i miei sogni come un passaggio, queste storie si vogliono raccontate. Inoltre ero fissata che nei titoli volevo le parola storia e racconto e ho concluso che “Storie di Transienda” e “Racconto n…” fosse la soluzione migliore. Inizialmente non avevo pensato che il termine “transienda” potesse andare oltre il racconto di Eredi. E invece mi sono trovata a dare alla saga il nome di questo termine e quasi mi sembra di rendere omaggio alla mia regione, la Sardegna. 

2) Come nasce "Eredi"?
Come dicevo prima, ogni racconto mi è "arrivato" tramite un sogno, a volte i sogni sono lunghi, per cui io devo inventare piccole parti, altre volte sono scene rapide ma che lasciano un forte segno. Il sogno raccontato in "Eredi" e avvenuto chissà quando (sono passati anni da uno all’altro), le scene erano ambientate in una scuola con tre amiche molto unite e in un negozio con tanti oggettini carini. In realtà, però, Eredi è il racconto n.1 ma i personaggi principali sono nati in un’altra storia che arriverà più avanti.

3) Il significato della copertina?
Immaginare la copertina non è stato semplice. All’inizio volevo qualcosa di più complicato, ma poi ho pensato che un semplice falò, quale simbolo di "transienda", e gli occhi blu che compaiono spesso nella storia, sarebbero stati più immediati e significativi. 

4) Il romanzo è ambientato in America. Sembra scritto da un'autrice anglosassone per la capacità che possiedi nel desccrivere situazioni e luoghi con grandi precisione
Ringrazio molto i Mondadori Junior, letti soprattutto in adolescenza. In modo particolare sono debitrice di Christopher Pike, un autore che adoro, dove nei suoi libri, le descrizioni di luoghi, abitudini e personaggi. sono fantastici. Inoltre non sottovaluto l’influenza delle serie tv. Ciò che mi preme però sottolineare, e cosa di cui ho avvertito sempre i miei lettori più vicini, è che da un romanzo all’altro io cambio stile; ripeto “non sono io a scrivere la storia ma è la storia che si fa scrivere da me” perciò è normale che lo stile si differenzi di volta in volta, adeguandosi alla storia, alla trama, all’ambientazione. Avevo avvertito anche te, Maria Antonietta, di non aspettarti un altro “Vivere”.
5) Altea e la sua casa vittoriana: perchè questa casa è così importante nel romanzo?
Questo forse si capirà in un racconto che pubblicherò più avanti, forse terzo o quarto… devo ancora decidere… ma dato che Althea è una parte di me, non solo per l’associazione del nome, mi piace pensare ad una donna potente che potrebbe avere ville e castelli ovunque ma che preferirebbe sempre e comunque, vivere nella sua casetta. Un luogo a cui appartenere. Come me che aspiro al mio nido da tanto e ancora è lontano...
Inoltre ho sempre adorato le case vittoriane. Avevo anche una bambola in quello stile ma si è rotta. Mi piacciono gli arredi vittoriani, le camere patronali, quelle dei bambini, gli studi con i mobili scuri e i caminetti. In ogni personaggio c’è qualcosa di me, e in Althea ho donato la casa.

6) Altea è il filo conduttore che lega tutti i racconti di "Storie di transienda" chi è? Qualche anticipazione su ciò che scopriremo prossimamente?
Cosa posso dire che non sveli troppo? Althea è complicata, difficilmente prevedibile ma allo stesso tempo tutti la temono perché si aspettano le sue reazioni punitive. Althea è il filo conduttore ma in realtà appare ogni volta come la coprotagonista: in rilievo ci sono sempre altre donne. Anthea è antica, ha vissuto un tempo incalcolabile (non mi sono messa a contare i secoli), anche lei ha conosciuto il dolore, la perdita, e a suo tempo anche l’essere considerata un essere abominevole, ma data la sua personalità, la cosa l’ha sfiorata appena. Ha combattuto anche come guerriera, ha aiutato nel fondare i clan e trovare un capo che li unisse tutti.

7) Streghe e vampiri: perché l'esigenza di raccontare questi due "mondi"?
Io mi sono sempre vista come una strega, non una strega buona ma nemmeno la megera con il cappello a punta e il naso adunco. Una strega libera di esercitare il proprio potere a mia discrezione e questo Althea lo riflette bene: anche il nome l’ho scelto come mia nemesi. Le streghe le ho viste sempre più umane di una fata o di un elfo, con poteri si. ma con le stesse tentazioni, desideri, voglie e debolezze delle donne umane. I vampiri sono arrivati quasi da soli, soprattutto perché li ho indicati nel primo racconto che ho scritto e poi era doveroso che arrivassero in "Eredi"… inoltre avevo già in mente di dedicare una storia (sempre per un sogno fatto) al Supremo dei vampiri. E anche per i vampiri volevo eliminare la tradizione del vampiro cattivo, dannato e tenebroso. I racconti di Twilight li ho letti dopo, non c’è stato nessun riferimento.

8) Le protagoniste sono tre adolescenti liceali con poteri speciali che si  ritrovano a dover gestire in maniera più responsabile
Torno al discorso della strega che è libera di usare i suoi poteri come meglio crede, o come la sua coscienza le detta. In principio (mi ripeto) le tre protagoniste, le ho raccontate già adulte, ma poi ho pensato “e perché non usare le stesse persone per quel sogno sulla scuola e il negozio strano?” . Senza accorgermene ho descritto tre ragazze completamente diverse ma in definitiva sono ognuna una parte di Althea:
- Shirley è il lato materno, con tutte le sue sfaccettature: amore, determinazione, protezione, comando e risolutezza.
- Tara è la sua parte più sensibile
- Robin è il suo lato aggressivo.

9) Quanti racconti prevede la saga?
Se tutto andrà bene, saranno nove, ma ho il dubbio per uno che potrebbe accorparsi con un altro... sto ancora decidendo. Alcuni sono piccolini, altri simili a "Eredi" o qualche cosa di più.

10) Anticipazioni sul prossimo racconto?
Posso dirti che si tratta di una storia che vede le tre amiche adulte impegnate ad affrontare una situazione delicata e una scelta difficile. Vuoi sapere il titolo? In anteprima ve lo anticipo:"La scelta di un padre".


Maria Antonietta Azara

2 commenti:

  1. Bellissima intervista e, sopratutto, interessantissima saga! Sarà sicuramente la prossima che leggerò! Complimenti alla bravissima autrice e alla blogger! :)

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    Risposte
    1. Grazie Reika, mi fa piacere che l'intervista ti sia piaciuta! ^_^ Ti aspetto sul mio blog per altre nuove interviste e ricette, se vorrai iscriverti! Bacioni! :*

      Maria Antonietta

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