martedì 30 luglio 2013

Recensione del romanzo "Sotto la pelle" di Annalisa Seveso


"Il mondo sarà un posto migliore senza quella donna"!
 
Chi è l'autrice? Annalisa Seveso è nata a Monza il 9 Febbraio 1974 e vive a Cesano Maderno, in provincia di Milano, con il marito e i due figli. "Sotto la pelle" è il suo quarto romanzo, dopo "Nata sotto un salice" nel 2009,  "Litigando con il destino" nel 2010, "Il viaggio più lungo" nel 2011.
 
#Link intervista all'autrice: clicca qui
 
 
Il romanzo. Il romanzo è ambientato nell'America pre-guerra di secessione tra gli stati del Nord e del Sud. La protagonista del romanzo è Alicia, una ragazza di quindici anni, facente parte di una antica famiglia benestante della Virginia, che avendo perso la madre in tenera età, è molto legata al padre.
 
Un giorno, il genitore torna da un viaggio di lavoro con un "regalo" insolito rispetto a quelli fatti sino ad ora, e sicuramente anche meno gradito: una matrigna e un fratellastro, che Alicia si trova costretta a dover accogliere sotto lo stesso tetto!
Il rapporto con la matrigna si rivela subito conflittuale: Alicia non vuole vedere un'altra donna accanto al padre e la matrigna è infastidita dalla presenza di una ragazza che le dimostra diffidenza e poca simpatia.
 
Alicia vive con il sospetto che la matrigna non sia una donna innamorata del padre, ma solo una scaltra arrampicatrice sociale che, capito il bisogno di amore e compagnia dell'uomo, vuole impadronirsi della sua ricchezza e del suo status sociale.
La guerra tra le due finisce per costringere il genitore a mandare via di casa Alicia, che involontariamente, durante una colluttazione con la matrigna, la fa cadere per le scale.
Il fratellastro, Adam, le si rivela interessato. E' attratto dalla ragazza che vede pura, sensuale ed eterea.
I due si avvicineranno ma Alicia viene mandata a Nord, dalla nonna materna, che la attende con gioia e rivede in lei la figlia scomparsa prematuramente.
 
Alicia si abitua subito alla vita in città, anche se fino a quel momento aveva sempre vissuto in campagna, e non era a conoscenza dell'esistenza di etichetta e di maggiore raffinatezza di abiti per i balli, merletti e gioielli, ma ben presto la nonna sa educarla al nuova vita e Alicia fa amicizia con diversi suoi coetanei aristocratici, tra cui conoscerà anche Mike, il classico ragazzo bello e dannato.
Tra i due scatta subito un rapporto di amore e odio che sfocerà ben presto in rapporto di complicità e di totale dedizione reciproco.
Nel frattempo il padre di Alicia muore prematuramente e la ragazza è costretta a ritornare a casa, dove sono cambiate diverse cose, tra cui lei, più forte e matura di prima, e Mike che la sostiene e protegge, contro una matrigna sicura di aver ereditato buona parte dei beni del marito defunto.
Alicia capirà che il padre non era l'uomo tutto d'un pezzo che credeva ma continuerà ad amarlo anche quando scoprirà di avere una sorellastra e diventerà donna con la consapevolezza che anche i più grandi, quelli di cui abbiamo più stima, possono sbagliare, ma amarli vuol dire  accettarne anche i loro difetti.
 
A vincere saranno i buoni, ma in questa storia ci saranno dei veri cattivi, o sarà la vita a renderli tali per puro istinto di sopravvivenza?
 
Nell'America dell'Ottocento, tra amore e intrighi, balli e merletti, si consumerà una storia di vita che leggerete tutta d'un fiato!
Non mi resta che augurarvi buona lettura per questo libro straconsigliato!
 
Maria Antonietta Azara
 
P.S: vi invito a guardare il video-recensione della mia amica Maria Thea, sul nostro canale youtube, per un ulteriore punto di vista sull'opera!
 
 
 
 
 
 

lunedì 22 luglio 2013

Maria Antonietta ai fornelli #3 ...Secondi piatti ... Pollo alla cacciatora

                          Fettine di pollo alla cacciatora



        Ingredienti:
  • Fettine di pollo.
  • Olio exstravergine di oliva.
  • Olive verdi a scabecciu
  • Capperi sotto aceto.
  • Due spicchi di aglio.
  • Un rametto di rosmarino.
  • Mezzo bicchiere di vino rosso.
Tempo di cottura: 30 min.





Immettere in una padella capiente dell'olio exstravergine di oliva a vostro piacimento e i due spicchi di aglio trapassati da uno stecchino, affinchè possano essere facilmente visibili e rimossi una volta terminata la cottura.
 
Accendete il fornello e fate scaldare per 2 o 3 minuti l'olio. Poi immetete le fettine di pollo, il mezzo bicchiere di vino, il rametto di rosmarino e il sale. Coprite tutto con un coperchio per 15 minuti a fuoco medio-basso.

 
Dopo i 15 minuti aggiungete le olive e i capperi e fate cuocere altri 15 minuti. Capirete di aver raggiunto la giusta cottura quando le fettine saranno adeguatamente morbide e si sarà formato un gustoso sughetto che servirà ad accompagnare le fettine.

 
Buon appetito!

domenica 14 luglio 2013

Maria Antonietta ai fornelli # 3 ... Primi piatti... Spaghetti alle vongole

                             Spaghetti alle vongole

Ingredienti per 4 persone:




  •  2 Kg di vongole.
  • Olio exstravergine di oliva.
  • 3 spicchi di aglio.
  • 1 peperoncino fresco o polvere di peperoncino.
  • mezzo bicchiere di vino.
  • prezzemolo fresco q.b.
  • 400 g di spaghetti.
  • Sale q.b.
 
Tempo di cottura: 30 min.
 
 
 
Dopo aver fatto spurgare le vongole per un intera notte dentro una bacinella di acqua salata, preparate una padella capiente e ponetevi l'olio exstravergine di oliva e i tre spicchi d'aglio.
 
Accendete il fornello e prima che l'aglio inizi a dorare versatevi le vongole e aggiungetevi il mezzo bicchiere di vino, un cucchiaino di sale e il peperoncino e un cucchiaio di prezzemolo tritato.
 
Ponete il coperchio e lasciate cuocere 7 minuti a fuoco vivace affinchè le valvole delle vongole si aprano.
Nel frattempo mettete l'acqua per la pasta. Versate gli spaghetti e attendete il tempo necessario.
 
Prima che raggiungano la cottura desiderata, scolateli e aggiungeteli alle vongole, facendo mantecare e insaporire bene la pasta.
 
Passati 3 minuti siete pronti per servire la pasta, con l'aggiunta di un cucchiaino di prezzemolo tritato conservato per adornare il piatto.


Buon appetito!
 
Maria Antonietta Azara
 
 
 

mercoledì 10 luglio 2013

"Il mistero dei nuraghi" e "Il mistero del nuraghe sommerso"...Dopo il mistero di Roswel

 
Recensione dei romanzi"Il mistero dei nuraghi" e del sequel "Il mistero del nuraghe sommerso" di Sandro Atzeni









Chi l'autore? Sandro Atzeni, nato a Cagliari, è diplomato in chimica industriale ma, seguendo un’innata passione per la fotografia e per le arti visive, è riuscito a coniugare perfettamente hobby e lavoro unendo le due cose.

È stato fotografo professionista e ha collaborato con famose aziende costruttrici in campo fotografico. Per lavoro ha percorso tutta la Sardegna e per hobby ne ha catturato, fotografandoli, gli angoli più reconditi e suggestivi.

Convinto che la Sardegna debba ambire con ragione ad uno sviluppo turistico e che le immagini non siano sufficienti ad esternare completamente le emozioni che l’Isola riesce a suscitare, con lo scopo di divulgarne le bellezze naturali e la cultura ha deciso di colmare questa lacuna scrivendo racconti che celino nel contenuto divertente, appassionante e scorrevole l’acquisizione inconscia delle peculiarità di tutto il territorio sardo e dei suoi abitanti.



#Link pagina facebook autore:  https://www.facebook.com/#!/ilmistero.deinuraghi?fref=ts


Il romanzo. Il protagonista del romanzo è Paolo Maxia, un trentottenne di origini sarde, che decide di lasciare il Madagascar, terra dove aveva vissuto sino ad allora con i genitori per conoscere meglio la terra madre: la Sardegna. Quella che dovrebbe essere una semplice vacanza per ritrovare i suoni, gli odori e i sapori della propria terra si trasforma nel giro di poco tempo in un avventura.

Paolo conoscerà prima George, spia americana, che si fingerà un archeologo e poi Rosa, sarda vissuta in America per diversi anni, e rimandata nell’isola per compiere una missione segreta. Gli anni sono quelli della guerra fredda, periodo in cui spie sovietiche e americane si contendevano il  sapere su ogni cosa e ogni mistero.  Proprio sul Mistero dei nuraghi in Sardegna,  si basa la ricerca di spie occidentali e orientali perché molto probabilmente non tutto è come sembra e Paolo e Rosa devono scoprire qual è questo mistero.






Il romanzo inizia con un temporale e quello che inizialmente si pensò essere un incidente aereo a Roswell. Per chi non lo sapesse nel luglio del 1947 un’astronave aliena precipitò nel deserto del New Mexico nei pressi di Roswell.  L’incidente venne spiegato dall’USAF come il risultato della caduta di un banale pallone sonda e la vicenda finì ben presto nel dimenticatoio.

Accanto al veicolo schiantato tutti avevano visto, proiettati all’esterno, degli esseri umanoidi ormai privi di vita, di corporatura esile, con teste molto grandi, di carnagione chiara e completamente glabri (senza peli), quelli che al giorno d’oggi vengono chiamati Alieni. Il libro parla di una figura aliena molto alta e anche di un macchinario che presentava la visione del globo terrestre disseminata di tanti puntini luminosi negli Stati Uniti, America Latina, Africa, ma la più alta concentrazione di questi puntini era in una zona ristretta: la Sardegna.

Queste luci rappresentavano proprio la posizione dei nuraghi. Per antonomasia, la Sardegna è l’isola dei nuraghi, ma molti danno a questi delle funzioni diverse da quelle della scienza ufficiale. Questo libro riprendendo la somiglianza tra la posizione dei nuraghi che costituiscono il plesso di Santu Antine e la costellazione delle Pleiadi gioca sulla probabilità che in realtà, ad aver costruito queste torri sia stato il popolo delle stelle. Il nuraghe di Santu Antine, attorno al quale ruotano entrambe i libri, costituisce una particolarità in tutta la Sardegna. Infatti, essendo delle fortezze i nuraghi sarebbero dovuti sorgere su colli o rilievi in posizioni strategiche e difensive. Non tutte le torri di pietra nascono in posti strategici e questo lascia intuire che le strutture possano avere fini diversi da quelli difensivi.

In questa casistica rientra il nuraghe di Santu Antine che per bellezza, armonia e complessità architettonica, è il nuraghe più raffinato dell’età nuragica. E’ proprio il Santu Antine e i nuraghi ad esso circonvicini che sono interessati dalla straordinaria coincidenza di essere disposti come le stelle dell’ammasso M45, noto proprio con il nome di Pleiadi. Dal punto di vista archeologico stupisce la decisione di costruire quel complesso proprio in quel punto, dove a differenza di tutti i nuraghi che poggiano le loro assisse di base su dei plateaux rocciosi o nella peggiore delle ipotesi ai margini di questi, quello di Santu Antine è costruito su una pianura alluvionale, decisione che comportò un surplus incredibile di lavoro da parte delle maestranze nuragiche che dovettero provvedere ad enormi opere di sbancamento e di riporto di terreno.
Paolo e Rosa e Furittu, il loro amico a quattro zampe che li seguirà nel corso delle loro avventure, attraverseranno tutta la Sardegna e tra spie russe, Padre Antioco, il frate archeologo e tanti altri scopriranno dove sta la verità.

Quello che per il momento è certo è che in qualche modo, sin dall’antichità, esisteva un contatto diretto tra le genti sarde e le stelle. Molto probabilmente non sapremo mai se che sia vero o meno,  che il popolo delle stelle sia entrato a contatto con i nuragici, ma è certo che le Pleiadi sono da sempre un punto di riferimento per i popoli antichi: dai Babilonesi nel 2000 a.C, alla citazione di Omero nel V libro dell’Odissea dove Ulisse dall’isola di Ogigia, sede della ninfa Calipso, traccia la sua rotta marina tenendo bene in vista le Pleiadi e l’Orsa.

La verità sta nel mezzo e in questo libro si nasconde l’idea, quella di Sandro Atzeni, in cui il mistero di adesso, quello degli alieni, sia stato un mistero anche nel passato di altri popoli.

Ringrazio l'autore per avermi inviato questi due romanzi interessanti che ho voluto recensire nel mio blog!

Maria Antonietta Azara

mercoledì 3 luglio 2013

Quando la storia si tinge di rosa...

                                        Recensione del libro
               "Vita di Eleonora d'Arborea" di Bianca Pitzorno

 
Chi è l'autrice? Nata a Sassari nel 1942, Bianca Pitzorno vive e lavora a Milano. È considerata un'importante autrice di libri per ragazzi, ed è anche ambasciatrice UNICEF. Dopo la laurea in Lettere Classiche con una tesi di archeologia preistorica, a Milano studia alla Scuola Superiore delle Comunicazioni, dove si è specializzata in cinema e televisione. Ha lavorato molti anni per la RAI di Milano a programmi culturali quali Sapere e Tuttolibri e a programmi per ragazzi.
Il suo stile narrativo è caratterizzato da realismo e umorismo, capacità di combinare suggestioni, generi e ritmiche particolari, in una cornice etica e di profonda comprensione e rispetto del mondo dell'infanzia.
 
Il romanzo. Se amate la storia, ma non adorate i grandi libri dove si tratta solo di battaglie, nascite, morti, questo è il romanzo che fa per voi!
 
"Vita di Eleonora d'Arborea. Principessa medievale di Sardegna" è un opera che tratta di una donna, della sua caparbietà, della sua intelligenza e forza. Sin dalle prime pagine si rimane colpiti dal modo in cui la Pitzorno riesce a miscelare storia e finzione in un  romanzo piacevole da leggere e mai noioso. Ma veniamo al dunque e, per chi non la conoscesse, spieghiamo chi è la protagonista del romanzo.
 
Eleonora d'Arborea è uno dei personaggi più famosi e contemporaneamente meno documentati della storia sarda. Giudicessa d'Arborea nella seconda metà del Trecento, firmò un codice di leggi, La Carta de Logu, costituito da 128 articoli e rimasto in vigore in Sardegna con poche modifiche, sino al 1827. Eleonora fu l'ultima regnante dell'isola e riuscì a radunare sotto la sua ala diverse popolazioni della Sardegna, che trovarono un punto di rierimento saldo e onesto, con cui decisero di unirsi e lottare contro l'invasione straniera degli aragonesi.
Eleonora ci viene rappresentata, sopratutto in età romantica, come principessa guerriera, raffinata madonna cortese, madre affettuosa, sposa fedele, avveduta massaia, devota cristiana, dotta legislatrice. Ma questa è la vera Eleonora?
 
Eleonora è una dei figli  del grande giudice Mariano, un uomo coraggioso, valoroso e buono. La Sardegna è costantemente vittima della peste, che Eleonora conosce sin da piccolina, vedendo membri della corte morire misteriosamente a causa del morbo. E proprio una notte, all'età di 3 anni, vedrà un'ombra nera che l'accompagnerà per tutta la vita. Eleonora sà che prima o poi quell'ombra la porterà via, ma cresce sana, felice e serena a palazzo con la madre, il padre e i fratelli:Ughetto (futuro giudice Ugone II) e Beatrice. Nessuno penserebbe mai a lei come alla futura giudicessa d'Arborea, eppure, dopo una serie di sfortunati eventi capitati al fratello lei si trova a dover gestire la sua Terra, il suo Giudicato.
Il libro narra le vicende di Sardegna e di Spagna: dei suoi re, degli intrighi, di mogli e amanti, scisma della chiesa d'Occidente. La protagonista si trova a dover gestire rapporti con re e regine, principi e principesse, papi e scismi.
 
Eleonora si dimostrerà una donna dolce ma ferma nelle sue posizioni, una legislatrice raffinata, una donna interessata alle mode del momento, una giudicessa attenta ai bisogni del proprio popolo, ma anche una donna non del tutto fedele nei confronti del marito! Pare infatti che durante gli anni di prigionia di Brancaleone Doria, lei sia rimasta incinta del suo secondo figlio, che di certo non era di Brancaleone. Questo, nonostante la ovvia non-paternità, riconoscerà come suo, il figlio avuto dalla moglie, che dopo la morte del primo genito, diventerà l'unico erede al trono d'Arborea, anche se... per scoprire il seguito dovrete leggere il romanzo!
 
Maria Antonietta Azara
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